Birra Carrù è un microbirrificio artigianale indipendente,
ma prima di ogni cosa è una famiglia.
Condividiamo la miopia, l’essere gattari, i nasi non proprio alla francese e quello che noi chiamiamo birrufficio, perché qui tutti facciamo un po’ tutto.
Tranne cucinare: la cucina è di Lella e guai a chi tocca.
Ci piace la semplicità, che poi è una cosa difficilissima.
Le nostre birre artigianali e le bibite naturali sono semplici:
piacevoli da sorseggiare e buone da bere. Familiari.
Sono il mastro birraio e il fondatore di Birra Carrù.
In realtà sono perito elettronico, radioamatore e deejay. E anche un responsabile commerciale. Volevo diventare uno scrittore.
Della birra artigianale mi sono innamorato presto e scrittore un po’ lo sono stato per davvero: ho pubblicato sette libri tra il 2005 e il 2016.
Ma il primo amore è sempre Lorella che ho sposato a vent’anni.
Ho qualche migliaio di vinili, una gatta sociopatica e un sogno diventato microbirrificio.
Sono la mastra birraia e il paciere di Birra Carrù.
Scelgo gli ingredienti, proteggo gli equilibri. Metà piemontese e metà toscana, amo mangiare bene e cucinare. Ho fatto la cuoca in locali,
mense e al Giratempopub, birreria di famiglia dal 2011 al 2016.
Ma, prima di tutto, sono una mamma: a vent’anni avevo un negozio di stoffe e Paola che dormiva in un cesto di vimini sotto al bancone; a ventisette, è nata Marianna. Faccio pilates, ho un gatto coccolone, mio sous-chef, e non rinuncio a un piatto di funghi fritti.
Sono la capoufficio di Birra Carrù. Se chiami, rispondo. Hai bisogno della fattura elettronica? Sempre io. Poi guido le visite in microbirrificio: dalla macinatura alla rifermentazione, racconto cosa facciamo. Chi siamo.
Non dico mai di no a giochi di ruolo, di società o a una maratona di film Harry Potter. A proposito di #potterhead, sono la webmaster di Giratempoweb.net e l’organizzatrice dei Potteraduni in Italia.
Ho due gatte bianche e un micio grigio, un abbonamento Netflix e un armadietto pieno di spezie.
Sono la responsabile della comunicazione di Birra Carrù. Online e offline. Quando non scrivo, obbligo il resto della famiglia a fare selfie, stories, o cerco (invano) di spiegare a mamma la differenza tra Facebook e Instagram. Sono diplomata in Storytelling alla Scuola Holden di Torino. Sono una copywriter e consulente di comunicazione per imprenditori del food&beverage. Scrivo di birra artigianale sul mensile italiano “Gusto Sano”.
Ah sì: sono un colmo vivente. La figlia celiaca del mastro birraio. Amo Torino, la nebbia, le parole giuste. Fare i dispetti. I miei due micetti a pelo lungo detti Lallinis. Le American Pale Ale e le Stout (gluten free, eh).